Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilenza è un articolato pacchetto di riforme e investimenti che hanno come finalità dichiarata quella di accedere alle risorse messe a disposizione dall’Unione europea con il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility - RRF), perno della strategia di ripresa post Covid, finanziata tramite il programma Next Generation EU (NGEU).
235 miliardi di Euro stanziati con il PNRR, tra finanziamenti a fondo perduto e finanziamenti agevolati suddivisi in 16 componenti per 6 missioni generali:
Ottenere crediti di imposta, contributi a fondo perduto o finanziamenti agevolati non solo è alla portata di tutte le aziende italiane (anche della tua) ma è anche un “dovere” di ogni imprenditore e deve essere un'attività sistematica e ricorrente nell'ambito della gestione della tua impresa.
La crescita delle aziende (anche della tua azienda) è prioritario per Stato ed Europa, dopo i periodi di chiusura forzata dovuta alla Pandemia. Ancora una volta la ripresa, non solo economica, ma anche sociale e culturale è affidata alle mani, o meglio: alle menti degli imprenditori, nessuno escluso. Lo è al punto da essere menzionato esplicitamente nel PNRR e da richiedere stanziamenti per centinaia di miliardi di euro.
I 235 miliardi stanziati saranno distribuiti in un arco di 5 anni: il peggiore errore che puoi fare è pensare di avere tanto tempo davanti a te per capire, pensare, fare...
Non è così!
I primi fondi sono già stati stanziati, altri verranno stanziati a breve e così via secondo una tabella di marcia rigorosa.
Poche momenti rimangono impressi nella mente di un imprenditore come quelli che precedono l'inizio della propria impresa: sogni, speranze, paure ed emozioni si confondono e fanno i conti con il denaro a disposizioni, le ambizioni e la consapevolezza di avere un'intuizione, un'idea, una visione diversa da tutti gli altri.
«Non siamo i più economici ma siamo i più bravi...» è una delle frasi che ci sentiamo ripetere più spesso, seppur con finali diversi:
«siamo i più attenti alle esigenze dei clienti...»
«siamo i più veloci»
«siamo i più preparati»
«siamo i più innovativi»
«siamo i più precisi»
«siamo i più...»
Poi però spesso con il passare degli anni le preoccupazioni, la routine, la lotta con gli insoluti ecc. ecc. tolgono una parte di questo entusiasmo: sono tante (troppe) le aziende che incontriamo che si accontentano di sopravvivere, anziché puntare a crescere.
Sei anche tu uno di questi imprenditori?
Che tu lo sia o meno è giunto il momento di cambiare e pensare in grande.
E' questo il primo passo da compiere, la domanda che devi porti, ma per farlo occorre uno sguardo disilluso e disinteressato al mercato e un confronto schietto e inesorabile con la realtà che hai creato in tanti anni di sacrifici.
Farlo da solo non è una buona idea: la tua azienda è il frutto di anni di sacrificio, di notti insonni, di debiti e garanzie personali, magari del lavoro anche di qualcuno prima di te (tuo padre, tuo nonno ecc.) è quasi impossibile essere obiettivi: per ogni aspetto della tua azienda (che funzioni o meno) avrai sempre chiare in te le ragioni e gli avvenimenti che hanno generato quella situazione.
Devi riuscire ad essere "spietato".
E' l'immancabile secondo passo da compiere: basta qualche soldino in più per poter far funzionare meglio (o espandere) questo o quell'aspetto dell'azienda? Occorre più personale? Occorrono corsi di formazione, una nuova sede, nuove attrezzature, un'e-commerce...?
Queste (ed altre domande simili) sono necessarie e sicuramente, a differenza delle prime, puoi essere maggiormente obiettivo nel rispondere ma... attento agli alibi! Verrebbe da chiederti, infatti:
«Se conosci già le soluzioni perché non le hai già implementate?»
«Perché occorre denaro che non ho» potresti facilmente rispondere
Probabilmente è così (e i fondi del PNRR allora faranno decisamente al caso tuo) ma forse anche no. Spesso non è solo una questione di denaro, o di dove viene speso: non basta un macchinario nuovo se poi il personale non è in grado di sfruttarne le innovative funzionalità al 100%, ad esempio.
Anche in questo caso, quindi, è opportuno farsi aiutare da professionisti abituati a gestire questo tipo di situazioni.
E' il momento di tradurre in azioni e numeri precisi quanto emerso dai primi 2 passi.
Senza un piano industriale preciso, che consideri ogni aspetto della vita e dell'organizzazione aziendale e le conseguenze che le soluzioni individuate genereranno, nessun fondo sarà mai sufficiente.
Non solo: in un'economia che è cambiata profondamente durante la Pandemia e che ha velocizzato ulteriormente i cambiamenti, un piano industriale che non sia basato su presupposti come l’innovazione tecnologica, la transizione ecologica e l’inclusione sociale porterà frutti solo nel breve termine... forse.
Più ancora: gli ultimi 3 punti ricorrono in modo trasversale in tutti e 6 i settori di intervento del PNRR: è impensabile beneficiare degli incentivi previsti senza prevederli nel proprio piano industriale.
Anche in questo caso il documento è bene che non sia elaborato in solitudine ma con l'aiuto del proprio fiscalista e di professionisti qualificati.
Se i primi 3 passi di questo piccolo percorso saranno stati svolti con professionalità, non sarà un problema reperire all'interno del P.N.R.R. i fondi necessari.
Sarà sufficiente muoversi in mezzo alla burocrazia, a qualche decina (o centinaia) di documenti, bilanci ecc. 😜
Ovviamente siamo ironici... ma nemmeno troppo. Per chi, come noi, si occupa di questi aspetti tutti i giorni è forse la parte più semplice del lavoro.
Professionisti esperti e preparati apposta per aiutarti ad ottenere i contributi a fondo perduto, i crediti di imposta, i finanziamenti agevolati e tutti gli incentivi previsti dal PNRR!
Siamo qui per aiutarti, con l'unico obiettivo di portarti ad avere una crescita sostenibile, in grado di affrontare i cambiamenti e le sfide di ogni momento.