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Nexure Consulting è un'Azienda specializzata nel trovare soluzioni per far ottenere nuove forme di finanziamento, anche a fondo perduto, alle Piccole e Medie Imprese italiane.

 

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La tua azienda non può rinunciare ai contributi a fondo perduto

Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio sul Gradimento della Finanza agevolata e alternativa delle Imprese Italiane, istituito da Valdani & Vicari e Think Tank competere.eu, le imprese italiane hanno gradito solo parzialmente i gli strumenti previsti dai decreti durante la Pandemia (Cura Italia, Liquidità e Rilancio). In particolare la burocrazia legata ai processi di delibera, l’esigua quota del fondo perduto e la mancanza di chiare priorità o di incentivi alla crescita e alla produzione hanno fatto sì che venisse utilizzato nella stragrande maggioranza dei casi sono il Fondo di Garanzia MCC.

Un ruolo centrale sembrano proprio averlo i contributi a fondo perduto e la loro accessibilità.
Le difficoltà di accesso al credito, le incertezze del mercato ed il suo sempre più repentino mutare, spingono le aziende italiane ad orientarsi sempre di più verso forme di finanziamento, spesso una tantum, a fondo perduto. 

Alla fine del gennaio 2021 risultavano ancora ben 38 miliardi di euro di fondi europei non spesi, a questi si devono aggiungere i fondi di provenienza statale e regionale oltre a quanto recentemente previsto dal P.N.R.R.
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Insomma, sembrano esserci molti soldi disponibili ma allora perché le aziende li utilizzano ancora così poco?

Parliamo tutti i giorni con imprenditori e imprese e le risposte a questa domanda sono sempre solo due:
«E’ un caos! Troppa burocrazia, documenti… non ci si capisce niente»
«Non so quale faccia al caso mio»

Anche tu la pensi allo stesso modo?

Ad onor del vero, non hai tutti i torti. I contributi a fondo perduto sono tanti, da parte di istituzioni diverse e ottenerli è spesso complicato.

C'è però una ragione: i contributi a fondo perduto, come tutto ciò che viene definito “finanza agevolata”, hanno una destinazione obbligatoria.
Non puoi ricevere denaro e impiegarlo secondo il tuo gusto di quel momento: i soldi vanno impiegati per una determinata finalità ed è molto complicato sapere quale sia quello che occorre alla nostra impresa, in quel momento, per quel determinato scopo.

Per questo bisogna saper scovare il fondo giusto per quello che ti serve e questo richiede tempo, professionalità e visione di insieme.
Una volta individuato il contributo giusto occorre poi sapersi muovere nella burocrazia e nei documenti per poterlo ricevere.

E’ molto difficile poter fare questo in autonomia: sono attività che richiedono molto tempo e preparazioni specifiche. 

Abbiamo una buona notizia per te: noi lo sappiamo fare.

Noi possiamo aiutarti.

E' facile: basta scorrere fino alla fine di questo sito, compilare il modulo di richiesta di contatto e fissare una consulenza gratuita con un nostro esperto.

E le buone notizie non finiscono qui!

E' possibile sfruttare quei fondi anche per altri scopi.

«Ma come? Non avevate detto il contrario pochi istanti fa?»

Sì, lo abbiamo detto e lo confermiamo.

Labirinto

 

Ma la buona notizia è proprio questa: probabilmente i soldi che avresti bisogno per “fare altro” tu li hai già: semplicemente non lo sai e li spendi per acquistare beni e servizi che potresti acquistare con dei contributi a fondo perduto specifici.

I nostri analisti fanno questo tutti i giorni: parlano con gli imprenditori, guardano all’interno dell’azienda e scovano centri di costo e riorganizzazioni che se, sfruttate, possono permetterti di aumentare significativamente la loro liquidità.

Facciamo un esempio concreto

Un imprenditore agricolo lombardo ci ha contattati con due obiettivi: aumentare la sua liquidità aziendale per poter risanare i debiti dell’azienda; scovare contributi a fondo perduto o finanziamenti agevolati per poterla far crescere.ristr

Purtroppo per lui la sua situazione penalizzava di parecchio il suo accesso al credito “tradizionale”.

Durante la nostra consulenza però abbiamo constatato che aveva già messo a budget un importo per la ristrutturazione delle sua azienda.
Conoscendo i fondi a disposizione abbiamo scovato un contributo a fondo perduto della Regione Lombardia creato proprio per queste finalità.

L’imprenditore può ora così utilizzare il budget che aveva messo a disposizione per la ristrutturazione per sanare i debiti, utilizzando invece il contributo a fondo perduto per ristrutturare il fabbricato aziendale.

Non solo: questa operazione gli permetterà, nel breve, di migliorare sensibilmente bilancio e accesso al credito “tradizionale”, aggiungendo così ulteriori possibilità di finanziamento e liquidità alla sua impresa. 

"La liquidità non è mai troppa"

Senza una liquidità adeguata le idee, anche le più geniali, non bastano: c'è poco da fare.
Schermata def liquid-1Per cui poi mille idee, mille progetti, mille riunioni ma quando arriva il momento di pagare gli stipendi o, peggio, i tanto odiati F24, devi fare i salti mortali, magari qualche volta devi metterci qualcosa dei tuoi soldi, rinunciare al tuo compenso o anche solo a concederti quel piccolo vizio che tanto ti meriti dopo notti insonne e ore spese in azienda.

Beninteso: la liquidità, il cash-flow non è certo l’unico fattore che decreta il successo e la riuscita di della tua impresa ma rimane indispensabile.
Ancora di più lo diventerà nei mesi e negli anni a venire, in un’economia post-pandemica, molto diversa da quella precedente al COVID-19 e in evoluzione repentina.

Un imprenditore che non ha come primo obiettivo, ogni giorno, l’aumento della liquidità della propria azienda è un imprenditore destinato a soffrire e, se non a chiudere, sicuramente non a crescere.

I contributi a fondo perduto sono un’ottima soluzione per finanziare meglio la tua impresa, ma non sono l’unico rimedio disponibile.

Contributi a fondo perduto e P.N.R.R.

LabirintoOttenere crediti di imposta, contributi a fondo perduto o finanziamenti agevolati da Europa, Stato, Regioni non solo è alla portata di tutte le aziende italiane (anche della tua) ma è anche un “dovere” di ogni imprenditore e deve essere un'attività sistematica e ricorrente nell'ambito della gestione della tua impresa.

I crediti di imposta che lo stato mette a disposizione a fronte di investimenti di diversa natura sono un incentivo concreto a crescere, uno stimolo all’investimento, alla crescita della tua azienda.
Tutti questi crediti, contributi o finanziamenti infatti vengono sempre concessi a fronte di investimenti e destinazioni specifiche: proprio per questo sono ancora più efficaci!
Usufruire dei soldi che l’Europa mette a disposizione delle imprese italiane, poi, vuol dire anche “riscuotere” in qualche modo la tanto odiata parte di tasse e balzelli che versi ogni anno all’Europa e, anche in questo caso, sostenere o far crescere la propria azienda.

En passant: la cosa che poi fa anche arrabbiare è che la parte di denaro proveniente dall’Europa, se non utilizzata, viene ridestinata e sfruttata da altri paesi europei (in Irlanda hanno costruito le Italian Highways con i fondi che noi italiani non siamo riusciti ad investire.

L'accesso alle nuove forme di credito presenti sul mercato (ma anche solo l’implementazione di un buon e-commerce) richiede modernità.
Spesso il finanziamento “esterno” (banche, finanza agevolata, P2P lending ecc. ecc.) non è nemmeno necessario perché una migliore organizzazione (e programmazione) dell’azienda porta risparmi mensili ben più elevati di quanto ti porterebbe un finanziamento di qualsivoglia natura e a costo zero (o quasi).

Stiamo parlando di Open Innovation: le imprese possono e devono fare ricorso a idee e expertise esterne se vogliono progredire nelle loro competenze (tecnologiche, commerciali, di marketing… e anche finanziarie).

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Nei prossimi mesi arriveranno 235 miliardi di euro dal P.N.R.R. (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), molti di questi saranno destinati alle imprese (a titolo di esempio: circa il 19% in crediti di imposta e circa 31 miliardi di euro solo per gli investimenti in tema di digitale), sarà indispensabile che tutte le aziende Italiane, anche la tua, non solo ne facciano ricorso, ma lo facciano in modo coscienzioso, senza sperperi, investendo e generando ricchezza per l'impresa, per chi vi lavora e aumentando il livello di competitività medio delle aziende italiane verso quelle del resto d'Europa.

 

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Per farlo è necessario arrivare preparati sia in termini di visione aziendale (cosa vuoi ottenere dalla tua azienda? Dove la vuoi portare? Quali obiettivi hai?), sia in termini di programmazione e organizzazione aziendale (finanziaria, tecnica, organizzativa ecc.).

 

Non puoi farcela da solo

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Professionisti esperti e preparati apposta per aiutarti ad ottenere i contributi a fondo perduto più utili alla tua azienda!

Siamo qui per aiutarti, con l'unico obiettivo di portarti ad avere una crescita sostenibile, in grado di affrontare i cambiamenti e le sfide di ogni momento.

4 SEMPLICI PASSAGGI PER OTTENERE I CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO CHE FANNO AL CASO TUO 

«Mi dice quale contributo a fondo perduto è disponibile per la mia azienda?»


È una delle domande che i nostri consulenti sentono più spesso: impossibile infatti elencarli tutti, rispetto alle varie esigenze di ognuno poi…
Il metodo giusto per individuarli però è semplice ed ha 4 semplici passaggi.

1

«Cosa occorre alla mia azienda»?

Macchinari nuovi? E-commerce? Più personale? Occorrono corsi di formazione, una nuova sede...?


E' questo il primo passo da compiere, le domande che devi porti, ma per darsi le risposte giuste occorrono uno sguardo disilluso e disinteressato al mercato e un confronto schietto e inesorabile con la realtà che hai creato in tanti anni di sacrifici.


Farlo da solo non è una buona idea.

2

Un piano industriale preciso e ben circostanziato

E' il momento di tradurre in azioni, e soprattutto in numeri, precisi le risposte alle domande qui sopra. Soprattutto occorre renderle sostenibili ipotizzando le spese e gli scenari connessi.


Senza un piano industriale preciso, che consideri ogni aspetto della vita e dell'organizzazione aziendale e le conseguenze che le soluzioni individuate genereranno, nessun contributo, finanziamento o chissà cosa sarà mai sufficiente e quel capitolo di spesa rischierà di rivelarsi un pozzo senza fondo.


E’ bene elaborare il documento coinvolgendo i collaboratori che tutti i giorni affrontano gli aspetti pratici dell’azienda, aiutandoli a ragionare come se quel macchinario (e-commerce, personale ecc.) fosse già attivo, prezioso sarà anche l’aiuto del proprio fiscalista e di professionisti esperti nelle consulenze direzionali.

3

Individuare ed ottenere i contributi a fondo perduto

Piano industriale alla mano, saper frugare nei database di Europa, Stato, Regioni e Provincie per trovare i contributi a fondo perduto adatti, non è semplice ma nemmeno impossibile: i contributi più comuni spesso li conoscono in tanti ma si può e si deve andare oltre (nei casi più complessi si può addirittura lavorare sui bandi, ottenendo fondi ad hoc).

Una volta individuati, sarà sufficiente muoversi in mezzo alla burocrazia, a qualche decina (o centinaia) di documenti, gli ultimi bilanci ecc.


Ironia... ma non troppo, se è il proprio lavoro.

4

Spendere i soldi  acquisiti dai contributi a fondo perduti, e generati di conseguenza (secondo le logiche di prima), e farli fruttare

Questa parte spetta solo all’imprenditore e... crediamo sia la più piacevole!